I Paesi con assistenza sanitaria universale hanno avuto migliori tassi di vaccinazione infantile durante la pandemia
Di Cara Murez Giornalista di HealthDay
Giornalista di HealthDay
Giovedì 18 agosto 2022 (HealthDay News) -- I Paesi che sono più vicini al raggiungimento della copertura sanitaria universale hanno registrato cali minori nelle vaccinazioni infantili di routine durante la pandemia, come rivela un nuovo studio.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità descrive la copertura sanitaria universale come "tutti gli individui e le comunità ricevono i servizi sanitari di cui hanno bisogno senza subire difficoltà economiche".
I ricercatori hanno potuto utilizzare la pandemia come "esperimento naturale" per confrontare le differenze nella copertura delle vaccinazioni infantili in base ai progressi dei Paesi verso la copertura sanitaria universale.
"I nostri risultati suggeriscono fortemente che i responsabili politici dovrebbero continuare a sostenere politiche volte a raggiungere la copertura sanitaria universale nei prossimi anni", hanno dichiarato gli autori dello studio, tra cui Yesim Tozan, professore assistente presso la School of Global Public Health della New York University.
"Questo studio pone inoltre le basi per future ricerche volte a comprendere l'impatto sinergico degli investimenti nella sicurezza sanitaria globale e nelle strategie di copertura sanitaria universale sulla resilienza del sistema sanitario dei Paesi".
Il team ha utilizzato i dati di immunizzazione dell'OMS/UNICEF, che includono informazioni su 195 Paesi e 14 vaccini infantili tra il 1997 e il 2020.
Lo studio ha utilizzato anche l'indice di copertura dei servizi di copertura sanitaria universale (UHC) del 2019, una misura che rappresenta il livello di copertura.
I Paesi con un indice UHC elevato sono stati associati a un calo del 2,7% della copertura vaccinale infantile nel 2020 rispetto ai Paesi con un indice UHC inferiore.
Prima della pandemia, i Paesi con un alto indice UHC avevano un tasso medio di copertura vaccinale infantile del 92,7%. In confronto, quelli con un indice UHC più basso avevano un tasso di copertura dell'86,2%.
Nel 2020, il tasso di copertura era del 91,9% nei Paesi ad alto indice UHC, mentre era dell'81,7% nei Paesi con un indice UHC inferiore.
I risultati sono stati pubblicati il 16 agosto sulla rivista PLOS Medicine.
"La pandemia COVID-19 ha influito sulla fornitura di servizi sanitari essenziali in tutti i Paesi del mondo", ha dichiarato Tozan in un comunicato stampa della rivista. "Questo studio ha fornito la tanto necessaria prova quantitativa degli effetti protettivi della copertura sanitaria universale in tempi di crisi della salute pubblica".
Ulteriori informazioni
L'Organizzazione Mondiale della Sanità offre ulteriori informazioni sulla copertura sanitaria universale.