Un semplice test delle urine potrebbe migliorare la diagnosi del cancro alla vescica

Un semplice test delle urine potrebbe migliorare la diagnosi del cancro alla vescica

Di Roxanne Nelson

Un test delle urine semplice ed economico potrebbe migliorare la diagnosi precoce e la gestione del cancro alla vescica, secondo una nota pubblicata dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).

Questo test rileva la presenza di mutazioni specifiche nel promotore del gene della telomerasi trascrittasi inversa (TERT) in campioni di urina. I risultati di due studi clinici indipendenti, uno condotto in Francia e l'altro in Iran, mostrano "prestazioni eccellenti" nel rilevare il cancro alla vescica, commentano gli autori.

"La IARC ha sviluppato un test droplet digital PCR (ddPCR) che rileva il gene TERTpm in campioni di urina (uTERTpm)", ha dichiarato Florence Le Calvez-Kelm, PhD, scienziata del Genomic Epidemiology Branch della IARC e coautrice del documento di sintesi dell'evidenza IARC.

"Il biomarcatore uTERTpm offre un'opportunità significativa come biomarcatore semplice e non invasivo per lo screening e la diagnosi precoce, in quanto è rilevabile anni prima della diagnosi clinica di cancro alla vescica", ha affermato in un comunicato.

La diagnosi si basa sulla citoscopia

Attualmente, la diagnosi del tumore della vescica si basa principalmente sulla cistoscopia, una procedura invasiva e costosa che potrebbe non essere facilmente accessibile in contesti a basse risorse, commentano gli autori.

Sebbene diversi biomarcatori urinari siano stati approvati dalla Food and Drug Administration statunitense e siano disponibili in commercio, non sono raccomandati dalle società urologiche per la gestione clinica di routine del tumore della vescica o per lo screening delle popolazioni ad alto rischio, sottolineano gli autori della IARC.

Prove da studi clinici

Lo studio DIAGURO (EBioMedicine 2019 Jun;44:431-438), condotto in Francia, ha incluso 93 pazienti con diagnosi di tumore alla vescica primario o ricorrente (carcinoma uroteliale) e 94 pazienti con diagnosi di altri tipi di condizioni urologiche.

Il biomarcatore uTERTpm è stato valutato in campioni di urina con il test UroMuTERT.

I risultati hanno mostrato che l'87% dei pazienti con cancro alla vescica è risultato positivo al marcatore. Inoltre, il 95% dei pazienti senza alcun segno di cancro alla vescica è risultato negativo al marcatore.

Lo studio di coorte Golestan (EBioMedicine 2020 Mar;53:102643), condotto in Iran, ha coinvolto 50.045 persone di età compresa tra 40 e 75 anni. I partecipanti, reclutati nel periodo 2004-2008, hanno fornito un campione di urina al momento del reclutamento e sono stati seguiti per 14 anni.

Il biomarcatore uTERTpm è stato valutato nelle urine dei 38 partecipanti che hanno sviluppato un tumore primario della vescica (carcinoma uroteliale) durante il follow-up e nelle urine di 152 persone di controllo sane. Il biomarcatore uTERTpm è stato valutato con due metodi indipendenti: il test UroMuTERT e il test droplet digital PCR (ddPCR).

I risultati hanno mostrato che il 46,7% dei partecipanti che inizialmente erano asintomatici e poi hanno sviluppato un tumore alla vescica durante il follow-up è risultato positivo al marcatore. Gli autori dello studio fanno notare che l'uTERTpm è stato rilevato in campioni di urina fino a 10 anni prima della diagnosi di cancro alla vescica.

Al contrario, tutti i soggetti che non hanno sviluppato il cancro alla vescica sono risultati negativi al marcatore.

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