Scoprite cos'è lo pneumomediastino, quali sono le cause e come gestire la condizione.
Questa condizione colpisce soprattutto i giovani adulti e gli individui di sesso maschile.
Lo pneumomediastino si verifica maggiormente nei giovani perché il loro mediastino è costituito da tessuto sciolto. Con l'invecchiamento, il mediastino diventa fibroso. L'aria può penetrare più facilmente nel tessuto lasso che in quello fibroso.
Lo pneumomediastino è una condizione di due tipi distinti:
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Pneumomediastino secondario. Questo tipo di pneumomediastino è causato da lesioni o danni al mediastino. Può essere indotto da un trauma o da una ferita, come l'essere colpiti da un oggetto contundente, o da complicazioni durante interventi chirurgici come le operazioni al torace.
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Pneumomediastino spontaneo. Questo tipo di pneumomediastino si verifica in seguito al fumo o all'uso di droghe ricreative (metanfetamine, cocaina e marijuana). Lo pneumomediastino spontaneo può verificarsi in soggetti che non presentano condizioni mediche preesistenti.
Cause dello pneumomediastino
Come già detto, le cause principali di questa condizione sono i traumi da corpo contundente o le lesioni polmonari dovute all'abuso di sostanze o a problemi medici.
Le lesioni alle vie aeree possono essere causate da traumi contundenti, esplosioni o ferite penetranti.
I problemi medici che possono causare lo pneumomediastino sono:
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Vomito eccessivo
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Interventi chirurgici
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Tosse eccessiva
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Utilizzo di un ventilatore
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Lacerazione della trachea o dell'esofago
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BPCO o malattia polmonare ostruttiva cronica
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Parto
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Sollevamento di pesi impegnativi
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Asma
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Cancro al polmone
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SARS (Sindrome respiratoria acuta grave)
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Complicazioni da toracotomia (operazione al torace)
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Complicanze da endoscopia
Sintomi del pneumomediastino
Lo pneumomediastino è per lo più asintomatico, il che significa che non si notano segni evidenti. Tuttavia, coloro che hanno sperimentato lo pneumomediastino hanno riportato sintomi quali:
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Dolore al petto (provocato da respiri profondi e tosse eccessiva)
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Difficoltà a respirare
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Dolore alla gola
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Difficoltà di deglutizione
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Cambiamento della voce
Altri segnali possono essere la respirazione accelerata, il battito cardiaco accelerato, la pressione sanguigna bassa e l'accumulo di aria sotto la pelle.
Diagnosi
Il medico può eseguire una serie di esami per cercare indicazioni di distress respiratorio, ottusità cardiaca, scricchiolii del collo o il segno di Hammans (un suono scricchiolante nella parte superiore del torace).
Potreste ricevere:
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una radiografia del torace, che rileva il 90% dei casi
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Una broncoscopia per verificare la presenza di una patologia respiratoria sottostante.
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In caso di emergenza, un'ecografia.
Gestione e trattamento
Il medico può decidere di tenervi in osservazione in ospedale per circa 24 ore. Non preoccupatevi: la gestione dello pneumomediastino è principalmente di supporto. Lo pneumomediastino è autolimitante e scompare in 1-2 settimane e raramente si ripresenta.
Il trattamento di supporto aiuta a trattare lo pneumomediastino. Il medico può sottoporre il paziente a ossigeno e a riposo a letto per favorire la guarigione. Questo aiuterà anche il corpo a riassorbire l'aria fuoriuscita.
Il dolore può essere gestito con analgesici o altri farmaci. Il dolore di solito dura 1 o 2 giorni.
Assicuratevi di riposare a sufficienza durante il periodo di recupero. Non fare troppo esercizio fisico! Informare il medico di eventuali condizioni preesistenti, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva e l'asma.
Complicazioni
In rari casi, lo pneumomediastino può durare più di due settimane e può portare a complicazioni, come un polmone collassato, una compromissione respiratoria o una pneumorragia, una condizione in cui l'aria entra nel canale spinale.
Conclusione
Lo pneumomediastino è molto raro e di solito si risolve con il tempo. Tuttavia, è sempre meglio tenere sotto controllo la propria salute respiratoria, soprattutto se si avvertono i sintomi dello pneumomediastino o se ci si sta riprendendo da esso. Se si ha la sensazione che qualcosa non vada, consultare sempre il proprio medico curante.