Il medico fornisce un elenco di termini associati all'epilessia e le relative definizioni.
Farmaco antiepilettico (ASD): anche detto anticonvulsivante, un farmaco antiepilettico usato per controllare le crisi convulsive e non convulsive.
Crisi atonica: crisi che provoca un'improvvisa perdita di tono muscolare, in particolare nelle braccia e nelle gambe, e spesso causa la caduta del paziente.
Aura: sintomo iniziale o di avvertimento all'inizio di una crisi, avvertito dal paziente ma non visibile agli osservatori. Le aure possono progredire fino a diventare crisi focali o addirittura generalizzate, oppure possono esistere da sole.
Crisi tonico-cloniche bilaterali: Precedentemente chiamata crisi di grand-mal, è un termine antico per indicare una crisi in cui il paziente perde conoscenza e si accascia. Il paziente ha anche un irrigidimento del corpo e scatti violenti, e poi spesso entra in un sonno profondo. È nota anche come convulsione generalizzata.
Crisi clonica: scatti ripetitivi e ritmici che coinvolgono tutto o parte del corpo.
Corpo calloso: fascia di fibre nervose situata in profondità nel cervello che collega le due metà (emisferi) del cervello. Il corpo calloso aiuta gli emisferi a condividere le informazioni.
Corpus callosotomy: un intervento che taglia il corpo calloso e interrompe la diffusione delle crisi da un emisfero all'altro del cervello. Le callosotomie possono essere complete o coinvolgere solo una parte del corpo calloso. Anche se in genere le crisi non cessano completamente dopo questa procedura, di solito diventano meno gravi.
Monitoraggio EEG-video: Registrazione continua e simultanea delle onde cerebrali e osservazione video del comportamento che accompagna l'EEG. Questa tecnica, eseguita presso i centri per l'epilessia, serve a diagnosticare l'epilessia e a localizzare il focolaio delle crisi. I risultati sono utili per determinare la terapia, medica o chirurgica.
Epilessia: condizione medica cronica caratterizzata da crisi epilettiche ricorrenti. I pazienti possono avere singole crisi epilettiche, ad esempio in seguito a febbre, astinenza da farmaci o traumi, ma non vengono etichettati come affetti da epilessia se le crisi non si ripetono.
Zona epilettogena: regione del cervello responsabile dei segnali elettrici anomali che causano le crisi.
Elettrodo: disco conduttore (di solito metallico) attaccato al cuoio capelluto che trasmette l'attività elettrica del cervello attraverso un filo a una macchina EEG. Durante un elettroencefalogramma, in genere circa 20 elettrodi vengono temporaneamente incollati al cuoio capelluto.
Elettroencefalogramma (EEG): esame diagnostico che misura le onde cerebrali, gli impulsi elettrici nella corteccia cerebrale. Questo test aiuta il medico a diagnosticare l'epilessia.
Chirurgia dell'epilessia: procedura neurochirurgica volta a prevenire ulteriori crisi, di solito realizzata mediante la resezione della zona epilettogena. Ha successo nell'eliminare le crisi in un'ampia maggioranza di pazienti, a seconda del tipo di epilessia identificata durante il monitoraggio EEG-video.
Resezione corticale extratemporale: un intervento per tagliare (asportare) il tessuto cerebrale che contiene un focolaio di crisi. "Extratemporale" significa che il tessuto si trova in un'area del cervello diversa dal lobo temporale, spesso il lobo frontale.
Crisi focale consapevole: (nota anche come "crisi parziale") una crisi che si verifica in un'area limitata di un solo emisfero del cervello. Questo tipo di crisi è più facilmente trattabile con la chirurgia rispetto alle crisi generalizzate.
Crisi di sensibilizzazione con insorgenza focale: Formalmente chiamate crisi parziali complesse, sono crisi che comportano una compromissione della consapevolezza, ad esempio i pazienti sembrano "fuori di sé" o "fissano il vuoto". I movimenti involontari o di altro tipo fanno spesso parte della crisi.
Emisferectomia funzionale: procedura che prevede l'asportazione di porzioni di un emisfero del cervello non funzionante e la separazione del corpo calloso. In questo modo si interrompono le comunicazioni tra i vari lobi e tra i due emisferi e si impedisce la diffusione delle crisi.
Emisfero: una metà del cervelletto, la parte più grande del cervello.
Crisi generalizzata: crisi che si verifica in tutto il cervello.
Dieta chetogenica: trattamento per l'epilessia che prevede il mantenimento del metabolismo da fame o da digiuno per un lungo periodo al fine di creare chetoni, sottoprodotti del metabolismo che brucia i grassi. Le crisi spesso si attenuano o scompaiono durante i periodi di digiuno. Questa dieta è molto ricca di grassi e povera di carboidrati e viene consigliata soprattutto ai bambini di età compresa tra i 2 e i 12 anni ai quali è stata diagnosticata un'epilessia di tipo generalizzato e che non hanno risposto a una serie di farmaci.
Lesionectomia: intervento chirurgico per rimuovere lesioni cerebrali isolate responsabili dell'attività convulsiva.
Lobo: una delle sezioni del cervelletto, la parte più grande del cervello. I lobi sono divisi in quattro sezioni appaiate (frontale, parietale, occipitale e temporale). Il focolaio della crisi è solitamente localizzato in uno dei lobi.
Puntura lombare: procedura diagnostica in cui il liquido che circonda il midollo spinale (liquido cerebrospinale) viene prelevato attraverso un ago ed esaminato in laboratorio. Conosciuta anche come rachicentesi.
Trasfezione subpiale multipla: procedura chirurgica per aiutare a controllare le crisi epilettiche che iniziano in aree del cervello che non possono essere rimosse in modo sicuro (aree che controllano i movimenti o il linguaggio). Il chirurgo esegue una serie di tagli poco profondi (trassezioni) nel tessuto cerebrale per interrompere il movimento degli impulsi convulsivi.
crisi mioclonica: crisi che consiste in scatti sporadici, di solito su entrambi i lati del corpo. I pazienti con queste crisi possono far cadere o lanciare involontariamente degli oggetti.
Neurologo: medico specializzato nel trattamento dell'epilessia e di altri disturbi del cervello e del sistema nervoso.
Neurone: una singola cellula nervosa. Il cervello è composto da miliardi di neuroni. Per produrre una crisi epilettica sono necessari molti neuroni che funzionano male insieme.
Evento non epilettico: evento che assomiglia a una crisi epilettica ma che in realtà è prodotto da un'altra condizione, come la sindrome di Tourette o i disturbi del ritmo cardiaco (aritmie). Anche alcune condizioni psicologiche possono provocare un evento non epilettico.
Dispositivo di neurostimolazione reattivo:
L'RNS consiste in un piccolo neurostimolatore impiantato nel cranio sotto lo scalpo. Il neurostimolatore è collegato a uno o due fili (chiamati elettrodi) che vengono posizionati nel punto in cui si sospetta che le crisi abbiano origine all'interno del cervello o sulla superficie del cervello. Il dispositivo rileva un'attività elettrica anomala nell'area e fornisce una stimolazione elettrica per normalizzare l'attività cerebrale prima che inizino i sintomi delle crisi.
Crisi: evento di alterazione delle funzioni cerebrali causato da scariche elettriche anomale o eccessive nel cervello. La maggior parte delle crisi provoca cambiamenti improvvisi nel comportamento o nella funzione motoria.
Focus convulsivo: area del cervello in cui inizia una crisi.
Stato epilettico: una crisi prolungata (di solito definita come una durata superiore a 5 minuti) o una serie di crisi ripetute senza ripresa di coscienza. Lo stato epilettico è un'emergenza medica e occorre richiedere immediatamente assistenza medica.
Resezione del lobo temporale: procedura chirurgica in cui il tessuto cerebrale del lobo temporale viene tagliato (resecato) per rimuovere il focus della crisi.
Crisi tonica: crisi caratterizzata da un irrigidimento dei muscoli che dura più di qualche secondo.
Crisi tonico-clonica: crisi caratterizzata da perdita di coscienza, caduta, irrigidimento e scatti. È il segno distintivo di una crisi motoria generalizzata, un tempo chiamata "crisi di grand mal".
Nervo vago: piccolo nervo cranico che attraversa il collo ed è collegato a varie aree del cervello e ad altri organi del corpo, tra cui stomaco, cuore e polmoni.
Stimolazione del nervo vago: trattamento chirurgico per l'epilessia che prevede l'impianto nel collo di un elettrodo sul nervo vago. L'elettrodo è collegato a un pacemaker che viene posizionato sotto la pelle nel torace. Sebbene la VNS sia solitamente programmata per un ciclo continuo, il paziente può accendere lo stimolatore, utilizzando un piccolo magnete posto sopra il pacemaker, se sente l'arrivo di una crisi epilettica.?