I casi lievi di COVID possono produrre anticorpi auto-aggressivi

I casi lievi di COVID possono produrre anticorpi auto-attaccanti

Di Ralph Ellis

5 gennaio 2022 -- Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Translational Medicine, le infezioni da COVID-19 possono lasciare dietro di sé anticorpi che si rivoltano contro una persona e ne attaccano i tessuti e gli organi mesi dopo la guarigione, anche se all'inizio i sintomi erano scarsi o assenti.

Le persone infettate da un virus producono anticorpi che combattono le sostanze estranee e le malattie.

I ricercatori sanno da più di un anno che i casi gravi di COVID-19 possono portare una persona a sviluppare autoanticorpi - armi del sistema immunitario che diventano anomale e lanciano un attacco contro i tessuti dell'organismo.

Gli scienziati del Cedars-Sinai hanno dimostrato che la stessa cosa può accadere anche in casi meno gravi di COVID, fino a sei mesi dopo la guarigione, si legge in un comunicato stampa del Cedars-Sinai.

Questi risultati aiutano a spiegare cosa rende la COVID-19 una malattia particolarmente unica, ha dichiarato nel comunicato stampa Justyna Fert-Bober, ricercatrice presso lo Smidt Heart Institute del Cedars-Sinai e coautrice dello studio.

Questi modelli di disregolazione immunitaria potrebbero essere alla base dei diversi tipi di sintomi persistenti che si riscontrano nelle persone che sviluppano la condizione ora definita COVID-19 lunga.

I ricercatori hanno prelevato campioni di sangue da 177 persone non vaccinate infettate dalla COVID e li hanno confrontati con campioni di persone sane prelevati prima della pandemia. Secondo lo studio, tutte le persone infette presentavano livelli elevati di autoanticorpi.

Abbiamo trovato segnali di attività autoanticorpale che di solito sono legati a infiammazioni croniche e lesioni che coinvolgono specifici sistemi di organi e tessuti come le articolazioni, la pelle e il sistema nervoso", ha dichiarato Susan Cheng, direttore dell'Institute for Research on Healthy Aging del Dipartimento di Cardiologia dello Smidt Heart Institute e coautrice dello studio.

I ricercatori hanno riscontrato un maggior numero di livelli elevati di autoanticorpi negli uomini rispetto alle donne, una sorpresa perché alcuni di questi autoanticorpi sono più spesso riscontrati nelle malattie autoimmuni che colpiscono più le donne che gli uomini.

Da un lato, questa scoperta è paradossale, dato che le condizioni autoimmuni sono di solito più comuni nelle donne, ha detto Fert-Bober. D'altra parte, è anche in qualche modo atteso, dato che sappiamo che i maschi sono più vulnerabili alle forme più gravi di COVID-19.

Il team di ricerca intende condurre ulteriori studi per verificare se questi tipi di autoanticorpi si trovano in persone con COVID di lunga durata e anche in persone vaccinate che sviluppano casi di rottura.

Correzione: una versione precedente di questa storia riportava una data di pubblicazione errata. È stata pubblicata il 5 gennaio 2022 e non il 5 gennaio 2021.

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