Sofia Vergara: Sopravvivere al cancro

Scritto da Denise Mann Dagli archivi del medico

Forse non avete ancora sentito parlare dell'attrice colombiana Sofia Vergara, ma con i suoi ruoli da protagonista nel legal drama della ABC Dirty Sexy Money e nel prossimo film Meet the Browns, con Tyler Perry - dopo i suoi ruoli di successo nei film Chasing Papi (2003) e Four Brothers (2005) - sarà presto sul vostro radar.

La modella e attrice ha un messaggio per le giovani donne. Nel 2001, durante una visita endocrinologica a Los Angeles per suo figlio, il medico notò che la sua tiroide, una ghiandola a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo, era ingrossata.

Eseguì alcuni esami e i suoi sospetti si rivelarono fondati: Vergara aveva un cancro alla tiroide. Altri sintomi, che lei non aveva, includono l'ingrossamento dei linfonodi del collo, raucedine, difficoltà a deglutire o a respirare e tosse non legata a un raffreddore. Nel 2007 sono stati diagnosticati circa 33.550 nuovi casi di cancro alla tiroide negli Stati Uniti, quasi due terzi dei quali in persone di età compresa tra i 20 e i 55 anni, soprattutto donne.

La Vergara si è fatta asportare la tiroide e si è sottoposta a una terapia con iodio radioattivo, che distrugge il tessuto tiroideo non asportato durante l'intervento. Inoltre, assume farmaci per sostituire gli ormoni normalmente prodotti dalla ghiandola.

"Mi sento benissimo e sono davvero al top", dice Vergara. "Le giovani donne dovrebbero essere informate sul cancro alla tiroide perché si può avere senza sintomi, ma un endocrinologo può controllare facilmente la tiroide".

Il suo cancro le ha anche aperto gli occhi su altre persone che lottano contro la malattia. Alla fine del 2001, ha contribuito a creare e finanziare Peace and Hope for Children of Colombia, che nel 2003 ha aperto un nuovo padiglione oncologico pediatrico all'Ospedale Nino Jesus. Il centro fornisce chemioterapia gratuita ai bambini e offre ai genitori un posto dove stare durante i trattamenti. "Quando ci si ammala di cancro, si ha una maggiore consapevolezza di ciò che accade intorno a noi e si vuole aiutare dove si può", dice Vergara.


Pubblicato originariamente nel numero di gennaio/febbraio 2008 di Doctor the Magazine.

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