Chris Sable: Sopravvivere al cancro ai testicoli

Scritto da Chris Sable Dagli archivi del medico

Il 2005 è stato un anno che mi ha aperto gli occhi. Il lavoro era gratificante, ero stato sulle Ande e avevo superato i 14.000 piedi per la prima volta, e la vita scorreva tranquilla.

Poi, verso il 4 luglio, stavo sistemando la mia casa quando ho notato un forte dolore e gonfiore al testicolo destro. Qualche giorno dopo non stavo meglio; il gonfiore e il dolore erano aumentati e ho pensato di aver fatto qualcosa di sbagliato, forse di essermi fatto male con un trasporto pesante. Non avendo un medico abituale, finalmente ne trovai uno che poteva visitarmi una settimana dopo. Nel frattempo, ho cercato su Internet e ho scoperto che potevo avere una delle cinque cose possibili, da un testicolo infetto al cancro ai testicoli.

Arrivò il giorno dell'appuntamento. Il mio nuovo medico pensava che avessi un testicolo infetto ma mi consigliò un urologo, che fece una serie di esami e un'ecografia. Qualche giorno dopo tornai per conoscere i risultati. Prima che potesse dire qualcosa, dissi: "È un cancro ai testicoli, vero?". Il medico disse: "Sono sicuro al 99%, ma dobbiamo fare altri esami, tra cui radiografie e analisi del sangue". Pensai: eccomi qui, nella stanza di questo medico, da solo, a scoprire che la mia peggiore paura si era avverata: un tumore canceroso era nel mio testicolo destro. Avevo solo 34 anni.

Ho insistito per l'asportazione immediata del tumore e mi sono presentato in ospedale il mattino seguente alle 7. Mi sono ripreso abbastanza bene e più tardi, nel corso dell'anno, sono stato sottoposto a un altro intervento per l'asportazione di diversi linfonodi nella parte destra dell'addome. Dei 23 linfonodi rimossi, 22 non erano cancerosi e un linfonodo mostrava che il trattamento precedente aveva ucciso il cancro. Oggi, quasi un anno dopo, il mio cancro è in remissione.

Ma ancora più sconvolgente del fatto di avere un cancro in così giovane età è stata la risposta che ho ricevuto dalle altre persone. Si comportavano come se avessi una malattia infettiva quando pronunciavo la parola "cancro". Ho pensato: "Perché la gente vede il cancro come una condanna a morte?". Qualcosa in me è scattato. Ho deciso di creare una nuova organizzazione contro il cancro, la National Cancer Detection Foundation, che si concentra sulla diagnosi precoce. Nel mio caso, ho pensato che forse, se mi fossi sottoposta a esami regolari e fossi andata dal medico più spesso, il mio cancro sarebbe stato scoperto prima.

Ho anche deciso di sfruttare una mia passione, l'alpinismo, per diventare il primo sopravvissuto al cancro a scalare le sette cime più alte di tutti i continenti: Aconcagua, Denali, Kilimanjaro, Elbrus, Vinson, Kosciuszko ed Everest.

A gennaio ho completato la prima scalata, quella del Kilimangiaro. Una vetta persa, altre sei da scalare!


Pubblicato originariamente nell'edizione di maggio/giugno 2006 di doctor the Magazine.

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